Si è svolto in questi giorni a Parma e Boretto un importante sessione di incontri tra tecnici di AIPo (Agenzia Interregionale per il Po) e OST, la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Orientale con sede a Rapperswill (lago di Zurigo), presenti con personale dell’IBU (Istituto - Dipartimento Ingegneria civile svizzero) per la prosecuzione del progetto congiunto di ricerca “FIBRA DIKE”, avviato nell’ottobre 2022 e finanziato dall'Ufficio Federale per l'Ambiente UFAM (CH) e dall'Ufficio contro i rischi naturali del Canton Vallese (CH). Il progetto, in base all’Accordo siglato tra AIPo e OST, riguarda la costruzione di un argine sperimentale, realizzato nei mesi scorsi presso il Polo scientifico AIPo di Boretto (RE), e l’installazione al suo interno di un innovativo sistema di monitoraggio. Erano presenti all’incontro anche i tecnici degli Enti finanziatori.
Il progetto FIBRA DIKE è quindi finalizzato a mettere a punto un sistema per monitorare la tenuta delle arginature nel corso degli eventi di piena, grazie all’impiego di un complesso apparato di sensori in fibra ottica installati nel corpo del manufatto e a strumenti di raccolta dei dati in tempo reale.
I partecipanti all’incontro hanno effettuato un sopralluogo all’argine sperimentale, realizzato all’aperto presso il polo Scientifico e tecnologico AIPo di Boretto: si tratta di un classico argine in terra, che forma un bacino chiuso di forma rettangolare, di 85 metri di lunghezza e 35 di larghezza e 3,50 m di altezza, nel quale sono stati inseriti circa 800 metri di fibra ottica, oltre a 27 piezometri tradizionali, 6 tensiometri e 24 sensori dielettrici che misurano l’umidità del terreno. I sensori forniscono importanti indicazioni sulle pressioni che agiscono all’interno dell’argine e quindi sulla sua stabilità. Tra inizio primavera e la fine del 2024 si eseguiranno le prove sperimentali, con diversi livelli di riempimento idrico dell’area interna delimitata dall’arginatura. Dopo avere raccolto e classificato i dati pervenuti, si potrà stabilire se e in che modo questo tipo di tecnologia possa essere applicata sugli argini che verranno realizzati in futuro, consentendo di monitorare in tempo reale la vulnerabilità e la stabilità degli argini.
Oltre a questo sopralluogo si sono svolte tre sessioni di approfondimento tecnico – scientifiche, nelle quali sono intervenuti Alessandro Rosso (AIPo), Carlo Rabaiotti e Alessio Höttges (OST) e altre visite, tra cui quella al modello fisico in scala della cassa di espansione del torrente Parma, realizzato sempre al Polo di Boretto.
Particolarmente soddisfatto del progetto Fibra Dike e della consolidata e proficua collaborazione con l'università elvetica il Direttore vicario di AIPo, Gianluca Zanichelli: “L'Agenzia è costantemente impegnata ad incrementare i livelli di sicurezza idraulica nel bacino del Po ed è assolutamente imprescindibile avvalersi delle tecnologie più avanzate per fornire risposte sempre più efficaci in tal senso a tutte le comunità lungo l'asta del Po e dei suoi affluenti, proteggendole dai possibili fenomeni di piena. Lo studio approfondito di queste innovative opportunità è una delle mission quotidiane di AIPo ed è nostra ferma intenzione proseguire in tale direzione, anche grazie agli studi e alle ricerche mirate che quotidianamente realizziamo, a beneficio dei territori, nel nostro Polo scientifico di Boretto, collaborando con Università ed Enti di ricerca. La geotecnica e lo studio dei moti di filtrazione all'interno delle arginature è, insieme all'idraulica fluviale, la materia fondamentale su cui si basano tutte le attività tecniche di AIPo ed è pertanto indispensabile rimanere sempre aggiornati allo stato dell'arte e persino, come in questo caso, essere promotori dello sviluppo tecnologico del settore.”
[Foto allegate: due vedute – una dall’alto, l’altra dalla sezione – dell’argine ricostruito con la fibra; e un’immagine con Carlo Rabaiotti (OST) e Gianluca Zanichelli (AIPo) durante un momento del sopralluogo]